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L’industria del design e dell’arredamento italiano ha finalmente rialzato la testa, nel 2015, dopo anni di crisi, con un aumento del fatturato del 3,4%, a quota 24,5 miliardi e previsioni di ulteriore crescita anche per l’anno in corso (+3,5% secondo una ricerca EY, per l’intera filiera legno-arredo, che vale circa 40 miliardi). Ma le sfide che attendono le aziende nei prossimi anni non sono meno complesse.

Prima fra tutte, la conquista di una nuova fetta del mercato, quella dei cosiddetti «Millennials» (ovvero i giovani nati dopo il 1980), quei nativi digitali i cui gusti e abitudini hanno già rivoluzionato settori come la musica o l’editoria e che stanno per rivoluzionare i consumi anche nel mondo dell’arredo-design. Ma anche di quei mercati – dagli Stati Uniti alla Corea del Sud e altre economie emergenti – in cui strumenti e strategie di vendita devono fare i conti con logiche molto differenti da quelle che hanno finora prevalso sul mercato italiano ed europeo.

Ne hanno discusso imprenditori ed esperti a Milano, in occasione del secondo Design Summit organizzato da Pambianco in collaborazione con Elle Decor, EY e FederlegnoArredo. Il dato di partenza è la ripresa dei consumi anche sul mercato italiano, che nel 2015 è cresciuto di 376 milioni (+2% sul 2014), sfiorando i 16,2 miliardi: da qui la necessità di comprendere come alimentare e consolidare questa ripresa. Decisivo sarà conquistare i giovani under 36 che oggi cominciano ad arredare casa. «Le aziende dell’arredo si stanno attrezzando per rispondere alle esigenze anche di questa fascia di consumatori – ha detto il presidente di Fla Roberto Snaidero – e lo dimostra la grande presenza di giovani al Salone del Mobile, ma anche il lavoro fatto dalla federazione per ottenere dal governo l’estensione del bonus mobili alle giovani coppie, slegandolo dalle ristrutturazioni e aumentando il plafond a 16mila euro».

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«Abbiamo messo a confronto i comportamenti di acquisto dei “millennial” e degli “adult” – ha spiegato il vice-presidente della società di consulenza, David Pambianco, presentando la ricerca sul Mercato italiano del mobile commissionata da Fla – e ne è emerso che le differenze tra le classi di età sono superiori a quelle geografiche». I giovani under 36 sono, ad esempio, consumatori molto critici, più sensibili ad aspetti come la sostenibilità ambientale e sociale, attenti alla personalizzazione dei prodotti e diffidenti verso l’omologazione degli stili. Tanto è vero che, per loro, il concetto di lusso ha a che fare più con l’autenticità e originalità che con l’esclusività di prezzo.

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Fondamentale, secondo Paolo Lobetti Bodoni di EY, sarà la capacità, da parte delle aziende, di adottare un approccio “multicanale” alla vendita, investendo in particolare sull’e-commerce che, a oggi, vale per il settore, a livello europeo, circa 6 miliardi di euro. Un canale, quello digitale, che sta crescendo rapidamente anche in Italia, come ha spiegato Laura Angius, ceo del portale di arredo Lovethesign.com: negli ultimi due anni le vendite online di arredo hanno registrato incrementi del 39%, sfiorando i 600 milioni di euro su un giro d’affari complessivo dell’e-commerce nel nostro Paese che vale 19,3 miliardi.

[/vc_column_text][vc_column_text]FONTE: ilsole24ore[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]